Una società che cambia
La società sta attraversando un momento di transizione profonda. Le regole che hanno guidato per decenni il lavoro e l’impresa non bastano più a rispondere a domande nuove: sostenibilità, inclusione, senso del lavoro, impatto sulle comunità.
La trasformazione digitale, l’intelligenza artificiale, l’urgenza climatica, l’ingresso delle nuove generazioni nel mercato del lavoro sono solo alcune delle sfide che stanno ridefinendo le priorità. In questo scenario, restare fermi confidando che “tutto torni come prima” non è realistico. La transizione non è una parentesi: è il nuovo terreno su cui muoversi.
Il valore della transizione
William Bridges, studioso dei processi di cambiamento, ricorda che ogni transizione passa attraverso tre fasi: la fine, la zona neutra e il nuovo inizio.
- La fine: riconoscere che certi modelli, processi o convinzioni non sono più funzionali.
- La zona neutra: accettare lo spaesamento, lo spazio sospeso in cui si riorganizzano energie e prospettive.
- Il nuovo inizio: trasformare l’incertezza in progettualità e fissare nuove priorità.
È proprio nella fase intermedia, spesso percepita come instabile, che si gioca la vera trasformazione: chi sa attraversarla con consapevolezza può generare valore e vantaggio competitivo.
Dal disordine alla strategia
Applicata al business, questa logica significa:
- Riconoscere i segnali di fine, ciò che non è più utile, anche quando continua a garantire una parvenza di stabilità.
- Analizzare i punti di passaggio per comprenderne i significati profondi e non limitarsi a gestirli come emergenze.
- Tradurre la consapevolezza in obiettivi concreti, trasformando ciò che si impara dalla transizione in nuove direzioni di crescita.
Con il nostro metodo utilizziamo la narrazione autobiografica come leva strategica: aiuta persone e imprese a guardarsi dentro, organizzare le esperienze, leggere i passaggi critici e trasformarli in risorse. È un lavoro che consente di sviluppare strategie più chiare, capaci di guidare la crescita e di costruire modelli diversi: modelli generativi, in grado di dare risposte concrete ed evolvere verso il futuro in modo efficace e sostenibile.
Il ruolo del purpose
Tutto ciò conduce a un punto essenziale: trovare un forte senso di scopo (purpose) in ciò che si sta facendo.
Un purpose autentico dura nel tempo, orienta le scelte e diventa un collante per il team e per l’ecosistema imprenditoriale. Joey Reiman, studioso del tema, afferma: “Le migliori aziende al mondo sono quelle che vogliono rendere il mondo più prospero. Hanno uno scopo più grande per il proprio business: rendere il mondo un luogo più ricco e pieno di significato da vivere.”
Internamente all’azienda, un purpose chiaro permette di creare un legame profondo perché basato sulla condivisione di un credo comune. Le persone non si limitano a eseguire, ma si sentono parte di un progetto collettivo, diventando più motivate e più resilienti.
Conclusione
Trasformare una transizione in direzione significa questo: non subire il cambiamento, ma abitarlo.
Perché chi sa leggere la propria storia oggi è in grado di costruire, domani, un futuro più solido e sostenibile.